La storia del Liceo Classico
La storia della più antica e prestigiosa istituzione scolastica di Chieti si identifica con la storia della scuola pubblica e, più generalmente, dell’istruzione non catechistica, che alla fine del XVI secolo veniva istituzionalizzandosi nel rispetto dei decreti del concilio di Trento. Nel 1592 una delibera del Parlamento teatino, ritenendo che la ‘ratio studiorum’ dei Gesuiti fosse il modello insuperabile dell’istruzione superiore, chiamò la Compagnia di Gesù, perché aprisse in Chieti una scuola superiore per studenti non religiosi. Non sembra che fossero raggiunti i fini che il Parlamento di Chieti si proponeva; quindi l’autorità comunale e il Capitolo della Cattedrale, grazie alla munificenza del nobile Francesco Vastavigna, individuarono una nuova sede e affidarono l’istruzione dei giovani all’ordine degli Scolopi (1640). Da questo momento la storia dell’attuale Liceo resta indissolubilmente legata a quella dell’edificio che tuttora lo ospita, il quale, grazie alla cospicua donazione del barone Tommaso Valignani, ricevette la forma attuale, limitatamente al primo piano (ora occupato in parte dal Convitto Nazionale). Le tappe successive dell’istituzione scolastica si possono così riassumere: nel 1742 il giureconsulto G. Antonio La Valletta destinò per lascito il suo patrimonio e la sua biblioteca al Comune di Chieti per il mantenimento della scuola, che continuò ad essere gestita dagli Scolopi (nonostante la soppressione degli ordini religiosi ordinata da Murat nel 1809) fino al 1817, quando re Ferdinando I di Borbone la trasformò in Collegio Reale, ossia in convitto con annesse scuole secondarie. Nel 1818 l’edificio venne rialzato di un piano e, dal 1822 al 1854, il collegio fu governato da sacerdoti secolari, mentre, in seguito all’elevazione del Collegio in Real Liceo, avvenuta nel 1854, si assiste al ritorno dei padri Scolopi alla direzione degli studi. Dal 1861 l’istituto diviene “Real Liceo Vico”